VIDEO LEZIONE

VIDEO LEZIONE

NOGIRI
La Nobile Giovane Ribelle
tra sensazione e simulazione,
sa di non essere la cosa che indica.
Tra l’essere e l’apparire (è) …..
una sorta di differimento del
rapporto di verità, per la creazione
di un universo personale,
che la difenda dal nulla.
(Vive) nell’attesa di ri-trovare un punto
da cui tornare a guardare il sogno.
NOGIRI, PRIMA CHE FORMA,
E’ L’INDICAZIONE
DI
UN ATTEGGIAMENTO.


-L.R.-
"Un tratto solo basta a
caratterizzare La fisionomia,
ma questo tratto è tutto da
trovare."

A! A! A!
TRATTATO DEL MELODRAMMA
Pratiche Editrice
LA PISTA

TRA PASSATO
& FUTURO IDEAZIONE DI
UN TRACCCIATO RISPETTO AL CENTRO

NUOVO LUOGO PER LA RAPPRESENTAZIONE DELL’ESSERE

NEL PORTARE
ALL’ESTERNO E’ R-AGGIUNTA ED INGLOBATA-O

DA SPAZIO MUTO
DI MOVIMENTO A COAGULO DI
NUOVI USI NUOVO SISTEMA LINEARE
ED ESTESO DI CENTRALITA’

PERCORSI DISPONIBILI ALLO SGUARDO TERRE DI NESSUNO

DETERMINANO UNA NUOVA ORGANIZZAZIONE
SBILANCIATA PER NUOVI EQUILIBRI

"L’ARMATURA”
DI UN NUOVO
PAESAGGIO DESIGNA IL MUTAMENTO RISPETTO AD UN CENTRO
ANTICO ANCORA MURATO

DIMENSIONE
TRASVERSALE
CHE ATTRAVERSA METTENDO IN GIOCO
L’IDEALE DI SEZIONE CHE LEGA I TANTI TEMPI
DELLA CITTA’, OGNI
PARTE RISPETTO ALL’ALTRA

PER FARE DELLA
ARCHITETTURA LO STRUMENTO CHE RIVELA LA CITTA’ A SE STESSA

UN CONTRASSEGNO
DELLA CONTINUITA’ CON UNA POSSIBILE
ORIGINARIA IDENTITA’ ( E DIFFERENZE)

LA FORMA DI UNA CITTA’ CHE GIA’ ESISTE


LE VIE CHE PORTANO AD ENANTIODROME

SPUNTI TRATTI E LIBERAMENTE TRATTATI
da “ ARCHITETTURA PER METROPOLI PICCOLE ”
di GIUSEPPE BARBIERI
ed. TRANSEUROPA / INTERSPAZI


-L.R.-

IL LIUTAIO

PIU’ CHE UN
PERSONAGGIO
E’ UNA PERSONA

CONOSCIUTO DA
MOLTI
E’ RI-CONOSCIUTO
DA POCHI

IL LIUTAIO
NON HA DISEGNATO

MA HA GUARDATO
LE IMMAGINI DEL GIOCO

DANDO ALLE SUE FORME
NUOVI PERCORSI

L’ALTRA ENANTIODROME
LO ABBRACCIA



-L.R.-
L’INQUIETUDINE NECESSARIA


ENANTIODROME
L’ANTI-RAGIONE


L’emozione, nel mondo magico, assume per chi la contempla i due
aspetti che indica J.P. SARTRE:
“Quello che noi costruiamo attorno ad esso, e quello che ci viene
svelato all’improvviso.”
Qui entra in gioco una mia intenzione di raffigurazione, da
intendersi come una sorta di scrittura pittografica, che stimoli e
amplifichi la capacità d’osservazione, abituando a vedere i 
molteplici legami, che se pur celati caratterizzano il mondo delle
forme…un viaggio per comprendere, abbracciare un “centro”, 
comune a tutti; non da conquistare ma da difendere, attraverso
la creatività.
Una creatività legata più all’originalità che non alla novità.
Una creatività vissuta, non tanto per vedere il nuovo quanto, per
acquisire un nuovo modo di vedere.
Nell’insegnare, più che spiegare all’allievo, cerco di chiarire
sempre di più a me stesso un processo che sta tra la
rappresentazione e l’individuazione, tra la comunicazione e 
l’espressione.
Un modo per vivere il sogno, senza misconoscere la sua reale
distanza dalla vita; cercando di dare forma a quello spazio
invisibile, ma necessario al soggetto, per un tempo dell’incontro,
che permetta al profondo di manifestarsi.
Quella parte più silenziosa di ognuno, ma detentrice della vera
lingua che “ ci parla”.
A mio avviso, la raffigurazione nell’addestrare all’azione, oltre a
chiamare in causa l’intelligenza dello sguardo, la padronanza del
gesto, la capacità di raccolta e immagazzinamento delle immagini
per una selezione strategico-funzionale alla realizzazione, deve
sempre di più rendere l’allievo consapevole del suo punto vista.
Il suo QUI, punto di partenza per il riconoscimento e la conquista
dell’equivalenza dei luoghi.
Il senso è quello di portare, attraverso lo studio della forma (la
legge entro cui le cose s’inscrivono ) l’allievo, ed io prima di lui,
ad abitare l’immagine per vestire l’emozione.


-L.R.-

IL GIOCO
L’ALTRO MODO DI APPRENDERE
IN ASSENZA DI PESO


SEMPRE UGUALE A SE STESSO,
DICE DI ALTRO.
DI UN ALTRO TEMPO.
DI UN ALTRO SPAZIO.
IL GIOCO NON SERVE CHI
NON LO SA SERVIRE, PERCHE’
IL GIOCO NON SI FA USARE.

NEL GIOCO NON SI COMANDA
REALMENTE, MA SI SCOMPARE.

NEL GIOCO IL VERO SCOPO
NON E’ CHE IL MOVIMENTO.

IL GIOCO INSEGNA COME RIUSCIRE
AD ESSERE EQUILIBRATI
RISPETTO ALLO SQUILIBRIO
NECESSARIO ALLA VITA.

L’ANTI-GINNASTICA DEL CREATIVO
L’OGGETTO SENZA IL NOME
L’IO SENZA L’EGO



L’ALTRA ENANTIODROME
LE FORME DEL GIOCO


-L.R.-