VIDEO LEZIONE

VIDEO LEZIONE

 
IN ENANTIODROME FA LA SUA COMPARSA NOGIRI.
UNO DEI MOLTEPLICI MODI, CHE IL CENTRO HA DI
RIFLETTERSI NELLA SUA CIRCONFERENZA.


LA NOBILE GIOVANE RIBELLE – Ha vissuto nel
benessere e nell’agio, beneficiando del trattamento
riservato ai familiari dei funzionari, fino alla scomparsa del
padre. Prima di essere convocato alla QUINTA TORRE,in
attesa che i QUINDICI deliberassero, questi le aveva
parlato del rischio che lui stava correndo, per un segreto
di cui era venuto a conoscenza,e che non gli aveva
svelato per non metterla in pericolo. L’aveva comunque
messa in guardia rispetto al Consiglio dei Quindici e
all’altro funzionario con cui aveva condiviso la vita politica
della VOCE, che da li a poco uno dei due avrebbe sostituito.
Il dolore, per la scomparsa del padre, le ha reso impossibile
vivere in ENANTIODROME, e l’ha portata ai confini dell’impero,
dove ha abbracciato la fede dei ribelli.

IL CONSIGLIO DEI QUINDICI – Sono LE VOCI dei
CREATORI DEL TEMPO. Nell’alternarsi al loro cospetto
vengono messi a partito dei cambiamenti da apportare al
CALENDARIO SACRO, delle nuove leggi da promulgare
e ogni atto che abbia a che fare con la popolazione della
CITTA’ STATO e dell’IMPERO.
Ogni VOCE ha al suo cospetto due FUNZIONARI. Alla
MORTE della VOCE uno dei due ne prenderà il posto e
l’eredità politica, entrando nel CONSIGLIO DEI QUINDICI,
mentre il funzionario scartato è destinato a scomparire.
In attesa che il CONSIGLIO DEI QUINDICI deliberi, i candidati
alla successione passano un periodo di isolamento
nella QUINTA TORRE, detta DEL SILENZIO e
DELL’INIZIAZIONE.

- L.R.-
NOGIRI dovrà:

affrontare
IL TESTIMONE DEL
PASSATO

accettare
LO SQUILIBRIO
NECESSARIO
per
IL RITORNO
IL DOPO DI UN SOGNO


LA NOBILE GIOVANE RIBELLE
Riuscirà (?) ad ascoltare la disperazione legata alla ragione….
Riconoscere (?) le illusioni che la circondano, e che le rendono
difficile l’abbandonarsi al tempo….
Saprà difendere la nuova appartenenza?
I segni dell’esistenza e non i gesti dell’illusione?
Nell’essere riuscita a riagganciare il rituale, sente di aver
ri-conquistato qualcosa…


-S.B.-





POSSIBILI ITINERARI DIDATTICI

Dalla figura alla configurazione
Dall’apparenza alla trasparenza
La necessità della leggerezza dell’agente

Nella fase d’impostazione, il PERSONAGGIO deve essere rappresentato attraverso una forma semplificata, che consenta il calcolo delle proporzioni che lo caratterizzano.

LA SEMPLIFICAZIONE ANATOMICA, collocandosi a metà tra la MORFOLOGIA, che spiega la forma, e la GEOMETRIA che la misura, può agevolare questo compito.

La geometrizzazione della forma è altresì fondamentale per la successiva proiezione della stessa nello spazio virtuale, della composizione. Capire il vuoto che occupa significa prendere coscienza della sua estensione e direzione nello spazio. 

IL CORPO E L’INTRANSITIVITA’ DEL GESTO

Nella contingenza dell’azione il personaggio perde costantemente 
le sue caratteristiche, condizionato dallo scorcio prospettico 
e dalle interferenze visive che si determinano.
Bisogna considerare che il soggetto in azione non rimane se stesso. Visivamente, per lo spettatore, è qualcosa che cambia forma, man mano che assume nello spazio posizioni diverse. 
Diventa necessario, quindi, registrare quelle variabili a cui sarà assoggettata 
La forma in movimento, per evocare la stessa naturalezza nell’immagine. 
Nel fumetto,non essendo possibile mettere in gioco direttamente la dinamica, il senso dell’azione può essere reso solo dalla trasformazione della forma coinvolta.
Quindi,nella fase di strutturazione e impostazione è fondamentale dare importanza non tanto al “cosa”, ma al “come” si sviluppa, e alle variabili visive che vengono chiamate in gioco.
Questo problema è ulteriormente amplificato dal fatto che nel fumetto un altro momento fondamentale è rappresentato dalla riconoscibilità.

Nella realtà, il movimento non incide sul riconoscimento dell’oggetto, da parte dell’osservatore ( luci e velocità permettendo). Nel fumetto, questa situazione si complica, perché il disegnatore, oltre a dover rendere una cosa impossibile, deve farlo attraverso una contraddizione in termini: cambiare l’oggetto, in modo tale che nella sua trasformazione dia l’idea di cambiamento, senza però alterare la sua identità. 
Quindi, chi raffigura, non deve mai perdere di vista l’equazione, in apparenza irrisolvibile:

LA FORMA : L’IDENTITA’ = LA DINAMICA : LA TRASFORMAZIONE
Esiste uno spazio difficilmente codificabile, quello che sembra caratterizzare la distanza tra l’idea e l’esperienza
necessaria per attuarla. L’esperto ha coscienza del livello raggiunto, eventualmente un ricordo della sua inesperienza, del tempo necessario che gli è occorso per superarla.
Ma l’impossibilità a comunicare in maniera diretta l’esperienza acquisita, può essere superata, dal professionista, solo dalla sua capacità di ripristinare le condizioni ideali per ri-farla.
L’insegnante ha questo compito. Nell’indicare un percorso, attraverso la didattica, aiuta a portare a compimento un sogno, dando la possibilità all’allievo d’essere “ compìto”, educato alla sua missione.
L’allievo, dal canto suo, deve identificare il compito come la possibilità di dar forma ai propri sentimenti.
Enantiodrome ha questa ragione d’essere. Attraverso un viaggio nella forma, in assenza di peso, divenire spazio per il riconoscimento di un tempo dell’incontro, che permetta al profondo di manifestarsi.
In Enantiodrome costantemente si attua il Grande baratto:
LA LINGUA PARLATA PER LA LINGUA CHE CI PARLA.

In Enantiodrome le immagini devono diventare richiami per le parole, e le parole agganci per le immagini.

BENTROVATI

-LR-

In Enantiodrome nessuno spiega a nessuno
ognuno chiarisce a se stesso

In Enantiodrome nulla va perso, nulla è dimenticato
tutto è pazientemente ordinato
per acquietare il Testimone del Passato


In Enantiodrome ci si muove assecondando tre grandezze:

ILTEATRO- la scena- luogo di un divenire
L’ATTORE- il campione- colui che (si) muove
L’AZIONE – il senso nel gesto- il momento che sta tra la forma
e il suo annullamento

I GUARDIANI, fanno la loro comparsa.
Volti mascherati dal compito.
Forme diverse, a DIFESA DEL RICORDO,
attivate dal RACCONTO; perché questo fa il
racconto, sospendendo e distraendo, da una falsa
necessità, rimanda a qualcosa che è stato.

DALLA MASCHERA AL VOLTO
La maschera - dal semplice al complesso
- dalla forma all’espressione
- dal regolare all’irrregolare
- dal comico al tragico
- dall’uomo all’animale
Il volto - tratti permanenti, legati alla struttura
ossea e tratti impermanenti condizionati
dall’espressione.
I rapporti di proporzione tra faccia e
cranio.

OBIETTIVI : La comprensione dei rapporti che
caratterizzano il cranio e la faccia, per
la successiva corretta realizzazione del
personaggio